domenica 27 dicembre 2009

Voglio Dio.

Scendo in strada per fare la spesa,entro in un panificio,buon giorno dica,salve,voglio Dio,ah mi spiace è terminato,mah forse sul retro aspetti che guardo.............e no è proprio terminato,grazie salve.
Provo un altro negozio,salve dica,voglio Dio,l'abbiamo finito mi spiace,grazie salve.
In fondo alla via forse quel negozio con l'insegna particolare,proviamo,entro,salve,saluto dica,voglio Dio,caro signore questo negozio esiste da molto tempo forse non c'era ancora la strada ma il negozio era già dove si trova ora,abbiamo le cose più strane del mondo antico e moderno,ma non abbiamo Dio,mi scusi salve,di niente buona giornata.
Salgo in auto prendo la strada principale,sono fuori città,vedo un Supermarket,posteggio, entro,prendo un carrello ma sono indeciso se il piccolo o il grande,visto quello che deve starci dentro e deve essere anche ingombrante ops voluminoso prendo il grande.
Giro per corsie e scaffali ma niente,dopo due ore che sono lì chiedo a un ragazzo che mette a posto il reparto vini,mi dice con molta educazione che Dio non c'è o l'hanno terminato,esco.
Rientro in macchina,davanti una strada male asfaltata piena di buche,da un lato di un crocicchio spunta un uomo anziano sulla bici,una bicicletta malandata,è un attimo prende una buca la ruota esce dalle forcelle e l'uomo cade rovinosamente a terra,mi fermo.
Si è fatto male,eehh prima stavo meglio,e si è giusto aspetti che l'aiuto ad alzarsi,ecco,grazie giovanotto,prego,io sono Geremia,che strano nome penso io,mah.
Ha un bel nome lei,ahh lascia perdere il lei dammi del tu,bene che fai da queste parti Geremia,beh io abito dal lato destro del fiume vedi la baracca,si,quella è la mia casa,e tu giovanotto che fai,mah io giravo,a giravi così senza una meta,io veramente cercavo Dio,a capisco,senti Geremia non è che tu..........non saprei dirti come e dove ma una cosa posso dirtela non smettere mai di cercare,tu cerca cerca sempre.
Vedo che nella caduta non ti sei fatto nulla per fortuna,e si sono stato fortunato,ora riprendo la mia ruota e torno a casa a riparare la bici,ciao giovanotto,ciao Geremia,non smettere di cercare.
Che giornata,salgo in auto è quasi buio,è dicembre e il freddo si sente,un rumore strano mi devo fermare,forse si è rotto il semiasse o il giunto,bene è freddo e sono a piedi.
In fondo alla strada una strada molto brutta e sporca vedo dei fuochi di lato,mi avvicino sono donne che battono una mi viene incontro,mi dice qualcosa è straniera non capisco,ma capisco ugualmente,è molto freddo le dico, sembra capire e con il dito indica il fuoco,forse loro sanno,capiscono,conoscono quello che io cerco,no non credo,posso scaldarmi anch'io,grazie.
In questa strada sporca è notte, e le donne scaldano i loro corpi al chiarore di questi fuochi,e io guardando attentamente uno di questi fuochi ho visto il volto di Dio,la mia ricerca era finita.

sabato 19 dicembre 2009

Albergo stanza n°7.

Torni dal tuo lavoro al museo Delacroix,in Rue Furtstenberg 6.
La passione ferisce la vista ma non acceca.
Ti guardo Venere moderna
pelle di luna
sei svestita
candore mistico
odore della notte
la tua bocca
i capelli sciolti e rossi
i seni
il pelo color del fuoco.
Perso nell'istinto da maledire,divento specchio per te
e ti vedi in me.
Scivolo nell'onda del desiderio in attesa,e brucio.
La musica della stanza vicino,dei suonatori di strada porta lontano.
Violini cinesi e Sitar suonano alla luce di queste candele per noi
e io con molta dolcezza cerco di sublimare l'atto della mia entrata in te.
(Dedico il mio scritto a L-F-G-O)

venerdì 11 dicembre 2009

Albergo stanza n°6.

Rue de la lune,mi sveglio,in questa stanza,e tu sei
immersa nel tuo lavoro,dipingi.
I colori impressi nelle tele danno nuovo vigore al tempo lento
che non cede il passo,ti osservo.
Simulacro dell'amore,evanescenza dell'animo,fornace di desiderio.
Fuori il drago d'acciaio illumina,ma non ride mai.
Mi alzo,mi avvicino,ti tocco,da dietro,sei calda,vibri e sospiri.
In questo gioco liquido e armonico,non ci sono rivali.
Il dolore è la strada per arrivare al piacere,come ultima meta,
senza ritorno,un vicolo cieco.
La carpa giapponese tatuata sulla tua schiena,vuole fare pace
con i demoni tatuati sul mio corpo,unione orgasmica fluttuante
Ora siamo un corpo unico,incastonati come pietre preziose
in un anello di fuoco.
Era una dura e cinica perversione,lasciava intatta la luce della stanza
senza permesso entrasti quel giorno,e il gioco per te era nuovo
doloroso,metallico,umido.
Come una freccia che arriva a destinazione,e centra il nuovo leone
Ridente e solitario.
(Dedico il mio scritto a tutte le donne.)

sabato 5 dicembre 2009

Oceanic 14.Dea.Terza e ultima parte.

Mi giro e,pioggia,pioggia,pioggia,ovunque,pioggia che pulisce i nostri mali,pioggia che libera da catene invisibili,pioggia che taglia come lame sporche di paura,pioggia che arriva alla terra e la penetra fino alle radici,pioggia che disseta la natura e lei ringrazia,con la nascita di nuovi colori.
Pioggia che mi sveglia.
Sono sveglio,non esiste cosa peggiore nel sognare,di svegliarsi,ma stai ancora dormendo e sogni,entri in un altro sogno,un labirinto mentale senza fine e senza uscita.
Sono devastato.
Ho il cuore distrutto per la morte di Dea,ma per fortuna era solo un sogno,nel sogno.
Visioni di morte e rinascita hanno perlustrato,il lato buio della mia mente,come auto su strade di dolore,che vanno senza una meta precisa,ma vanno,e non riescono a tornare.
Il lato buio e nascosto della mia mente,dove tutto è irreale,mi ha portato a vedere per pochi attimi il nuovo mondo,e a vedere una nuova creatura,dolce e ridente di nome Luce,non esiste luogo sconosciuto come la nostra mente,dove tutto è un ombra senza confine e senza barriere,tutto è possibile e niente è scontato.
Seduto al centro della foresta viola,un posto senza tempo,sotto questa pioggia,i demoni mi cercano, ma io non ho paura.
Il cielo è rigato,come il mio viso, di lacrime,ma sono felice.
Era un sogno,solo un brutto sogno,nel sogno.
Grazie a madre natura e a sorella pioggia mi sono svegliato,e sono tornato alla vita.
Sono come oceano ricco di vita e forza vitale,e vado avanti.
Deaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
(Dedico il mio scritto al mio Amore DEA.)